Io se ero un cane inglese mi tagliavano le corde vocali per non farmi abbaiare. Se ero una ragazza italiana dovevano tagliarmi le sinapsi per non farmi pensare. Però non lo fanno e finisce che penso.
1) a quella volta che ero innamorata e mi sono struccata col disinfettante. L’amore, quando pensi, fa fare cose strane. Quando non pensi fa fare cose stupide. E’ stato due mesi fa. Il disinfettante sugli occhi brucia.
2) a quella volta che ho imparato il significato della parola “recidivo”. E’ stato troppo poco tempo fa. So cosa significa ma non basta a salvarmi.
3) a quella parola siciliana bella che è “a tinchitè” che vuol dire “in abbondanza”. Ed è proprio bella, finisce con l’accento ed è come se ti dicesse: “tò, prenditi quello che vuoi che tanto non mi levi niente”. Non sono sicura.
Forse era meglio se ero un cane inglese.
Dalla mia parte della Sicilia diciamo “a tignitè”, e vuol dire proprio quello, in abbondanza (e senza un ordine preciso).
oh salamandrina, ma che bello sapere che ci unisce questa cosa bella che comincia per esse e finisce per a e che è a forma di triangolo sbilenco. no, davvero, sorrido. :)
un triangolo ‘sgummato’ quindi. :)
già ti voglio bene. :D
come fa un cane inglese a proteggere i suoi padroni se gli tolgono la voce?
“Sospira”… Dicono così…
come fa un cane inglese a proteggere i suoi padroni se gli tolgono la voce? se gli tolgono la voce l’ultima cosa che dovrebbe fare è proteggere i suoi padroni.
no, non hai capito…come aspetta la gente che il cane li protegga se gli tolgono la voce…