Ho perso la voce.
L’ho persa in un cunicolo che ho scavato stanotte
e che fresco di argilla
si è richiuso sopra la testa.
L’ho persa ogni notte
tutte le notti, addormentantomi
spalancata di nervi.
L’ho persa quando il sole
partoriva denso un altro giorno
o un’armata di pioggia.
L’ho persa ma non conta niente
perché il tempo è dato
e mi inganna
col petrolio e la globalizzazione,
con le piantagioni di riso
e il valore del suolo.
Il mio tempo sordo
che dagli incavi dei gomiti
se ne va.
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“col petrolio e la globalizzazione,
con le piantagioni di riso
e il valore del suolo”
Ti sta proprio lacerando i sensi, eh?!
:) Ti sono accanto…e mi manchi anche tu :*
E’ il commento più bello che potessi trovare…
Non vedo l’ora di abbracciarti.
Grazie
tanti baci scomposti e passionali
****
:-)